Procedimenti per la tornitura del teflon

Rivestimento antiaderente per eccellenza (per intenderci è lo stesso che solitamente ricopre e protegge le nostre padelle in cucina), il teflon è un materiale sintetico pressoché moderno, derivato dal fluoro e impiegato per rendere i materiali più resistenti e durevoli nel tempo.  Nasce come polvere bianca e volatile per poi trasformarsi in pellicola di copertura, completamente isolante e perfetta per proteggere anche i materiali altamente logorabili.  Resistendo a un calore che supera decisamente i 300 gradi, il teflon è utilizzato senza dubbio per proteggere il pentolame della nostra casa, ma anche per coprire filtri, guarnizioni e valvole e proteggerle dall’usura data da tempo e impiego costante.  

Per lavorare il teflon, però, è necessario quello che solitamente si chiama tornitura. Vediamo insieme di cosa si tratta. 

Attraverso la tornitura del teflon, il materiale si applica perfettamente al metallo da proteggere, rendendolo più robusto e resistente – e pronto, quindi, per l’utilizzo. Immaginate, ora, una pentola senza lavorazione del teflon su di essa: col tempo, non solo rischierebbe di logorarsi, ma addirittura risulterebbe potenzialmente dannosa, anche per il nostro organismo. Grazie al teflon, invece, il materiale è protetto e in grado di resistere all’usura e al tempo che scorre inesorabile. La tornitura del teflon può avvenire utilizzando macchinari CNC, cioè a controllo numerico, grazie ai quali è possibile comunicare a un software il numero di prodotti finiti da realizzare e il resto del lavoro spetterà poi al macchinario stesso, che procederà indisturbato alla lavorazione del prodotto finale. 

Tornitura teflon, come si effettua questa lavorazione

Ne avrete sicuramente sentito già parlare e buona parte dei vostri utensili da cucina sono composti da questo materiale: il teflon è il re delle nostre case, anche e soprattutto per via della sua incredibile resistenza e per la sua tendenza a durare molto a lungo nel tempo. Ampiamente utilizzato per rivestire pentole e padelle antiaderenti, il teflon si trova spesso anche in guarnizioni, filtri, valvole e protezioni che siano anticorrosive e antiadesive. Non è solo molto resistente, è anche particolarmente malleabile, al punto che lavorarlo al tornio non è particolarmente difficile. La tornitura del teflon è, infatti, molto diffusa, purché però si seguano determinati accorgimenti, volti a rendere la lavorazione del prodotto sicura e senza il rischio di danni collaterali durante il processo. 

Prima di lavorare il teflon al tornio, preoccuparsi che gli utensili siano affilati. Appurata questa cosa, prestare la massima attenzione ai trucioli derivati dalla tornitura del teflon, perché potrebbero incastrarsi all’interno del macchinario e comprometterne le funzionalità (ma potrebbero banalmente anche attaccarsi alle mani e rendere complicati ulteriori movimenti).  Per la tornitura del teflon si utilizzano in generale gli stessi strumenti che servono per lavorare i metalli: essendo, però, un materiale plastico, il teflon ha semplicemente bisogno di qualche accorgimento in più, per evitare che il materiale si comprometta durante la lavorazione. 

Quella della tornitura è una pratica sempre più diffusa, perché è facile, pratica, relativamente economica e può produrre risultati anche notevoli in pochissimo tempo. 

Come funziona la tornitura del Teflon

Le padelle antiaderenti che tutti o quasi possediamo nelle nostre case, pratiche e utilissime, sono dotate di un rivestimento che consiste in un composto a base di fluoro. Questo è solo uno dei modi possibili di usare il teflon, che col crescere degli strati che rivestono il metallo, e del loro spessore, aumenta anche la resistenza del tegame che sarà inoltre più semplice da pulire.

Si tratta dunque di un composto che è dotato di una notevole resistenza alle sostanze chimiche, non è infiammabile e non è un conduttore elettrico, ha un’ottima resistenza all’invecchiamento e un basso coefficiente di attrito. Queste sue caratteristiche lo rendono un materiale molto utilizzato, anche in tanti altri modi.

La tornitura del teflon

Molte materie plastiche (come nylon, teflon, PVC) sono indicate per i processi di produzione industriale con macchine utensili come i materiali metallici. Attraverso la lavorazione meccanica di semilavorati di materie plastiche è possibile per un’officina meccanica di precisione realizzare particolari meccanici come perni, anelli o boccole.

Una torneria certificata, dunque, può utilizzare per la tornitura del teflon gli strumenti che in genere servono per lavorare i metalli. Nel corso della lavorazione è opportuno ricorrere a liquidi o sostanze refrigeranti e inoltre vanno usate punte lubrificate, e nel caso di forature lunghe va estratto frequentemente l’utensile dal pezzo per eliminare i trucioli e migliorare il raffreddamento.

La lavorazione laser

Un aspetto interessante è poi quello della lavorazione laser del teflon, che è resa altamente compatibile dalla sua elevata temperatura di fusione e dall’assenza di reticolazione. Attraverso la lavorazione digitale di materiali mediante laser si può modificare la forma di un materiale, e nel caso del teflon funzionano i processi di taglio, incisione e marcatura laser.

Tornitura teflon: la lavorazione delle materie plastiche

Le materie plastiche sono molto adatte e attualmente molto utilizzate, al pari dei metalli, in svariati settori industriali grazie alle loro proprietà di resistenza e flessibilità. Proprio come i metalli, le materie plastiche vengono lavorate grazie all’ausilio di macchinari come fresatrici e torni: benché il procedimento di lavorazione sia simile, è tuttavia necessario prestare le dovute attenzioni e fare le dovute differenze quando si passa dalla lavorazione dei metalli a quella di materiali plastici. Le materie plastiche infatti hanno le loro caratteristiche meccaniche e chimiche specifiche, e devono essere lavorate in modo adeguato se si vogliono ottenere risultati soddisfacenti.

Esistono diversi tipi di lavorazione delle materie plastiche che vengono attualmente utilizzati a livello industriale per produrre lastre, barre, profilati, rulli, boccole e tanti altri componenti, in tutto e per tutto simili a quelli realizzati in metallo. Tra le lavorazioni più utilizzate per le materie plastiche ci sono vari tipi di stampaggio, a iniezione, per compressione e per trasferimento, l’estrusione, la pultrusione, la calandratura etc.

Una delle materie plastiche ampiamente utilizzate è il teflon: questo materiale, noto per le sue caratteristiche meccaniche di grande leggerezza e capacità isolante, può essere in realtà lavorato come un vero e proprio metallo, alla fresa oppure al tornio, utilizzando però degli accorgimenti specifici.

Tornitura teflon: come effettuarla

In primo luogo, per la lavorazione del teflon è necessario utilizzare lame e taglienti dalla spoglia positiva e sempre ben affilati, da far ruotare ad una velocità alta. Il teflon è un materiale che si taglia facilmente, ma bisogna fare attenzione perché è soggetto anche a sbeccature con altrettanta facilità. Il consiglio quindi è di affondare poco la lama, soprattutto in fase di rifinitura, quando la velocità delle lame va anche abbassata leggermente per evitare di deformare il pezzo.

Il teflon così lavorato può essere utilizzato per realizzare pezzi meccanici dallo scarso attrito e pezzi elettronici dall’elevato potere isolante e resistenti a temperature molto elevate, fino a 300 gradi.

Tornitura teflon: ecco come si effettua

Il teflon è un materiale attualmente molto impiegato, vista la sua resistenza, per diversi scopi: non soltanto il tradizionale rivestimento per padelle e pentole antiaderenti, che tutti conosciamo, ma anche per realizzare guarnizioni, filtri, valvole e altri tipi di protezioni che devono essere anticorrosive e antiadesive.

Chimicamente il teflon è un polimero che si chiama politertrafluoroetilene, formato da carbonio e fluoro, e si presenta come una polvere bianca, inodore, talmente leggera da galleggiare sull’acqua, insolubile anche ai solventi chimici. Lavorare il teflon sia al tornio sia alla fresatrice non è molto difficile, ma bisogna usare degli accorgimenti specifici per evitare di danneggiare il materiale e commettere degli errori nella lavorazione che possono compremetterne l’esito finale.

Vediamo insieme come realizzare la fresatura e la tornitura del teflon correttamente e senza rischi.

Fresatura teflon

Per lavorare bene il teflon alla fresatrice è importante avere degli utensili di lavoro che siano molto affilati: alla fresa si può utilizzare qualunque velocità, perché il teflon è un materiale resistente alle alte temperature, non infiammabile e che non conduce elettricità. Per la rifinitura è meglio non usare velocità eccessive perché, benché resistente, il teflon è leggermente comprimibile, quindi una forza eccessiva potrebbe andare a “pesare” sul pezzo modificandone la forma.

Tornitura teflon

Al tornio vale lo stesso discorso: così come per la fresa, anche nel caso tornio gli utensili devono essere molto affilati e avere la spoglia positiva. Attenzione però ai trucioli, che essendo resistentissimi rischiano di diventare pericolosi perché potrebbero bloccare il tornio o attaccarsi alle mani: per eliminarli conviene quindi fermare il tornio ed eseguire l’operazione in sicurezza.