Sai veramente cosa sono le lavorazioni CNC inox?

La lavorazione CNC che permette la modellazione in forme piane o complesse di pezzi di materiali è detta fresatura. Per effettuare questa operazione si utilizza la fresatrice CNC, ovvero un apposito macchinario dotato al suo interno di un centro di controllo numerico computerizzato (che garantisce lavorazioni meccaniche di precisione).

Prima di vedere come avvengono le lavorazioni CNC inox è bene chiarire come si articola il processo di fresatura: essa richiede la rotazione di un utensile tagliente montato su un madrino, e la contemporanea movimentazione degli assi motorizzati. Le aziende qualificate sanno quali frese utilizzare a seconda del materiale da lavorare.

Prendiamo ad esempio l’acciaio: quando si utilizza questo materiale bisogna sapere che la sua lavorabilità varia a seconda di diversi elementi, come ad esempio i leganti, il trattamento termico e il processo di fabbricazione adottato. Durante la lavorazione possono nascere diversi problemi, come la formazione di bave e tagliente di riporto (in caso di acciaio dolce) oppure la scheggiatura (se l’acciaio è duro).

Lavorazioni CNC inox: come effettuarle

Quando si parla di acciaio inox si intendono due particolari categorie: l’acciaio austenitico e duplex e l’acciaio ferritico e martensitico. Lavorare questo materiale non è semplice: si formano spesso bave, finitura superficiale, scheggiatura dei taglienti per via di microfessurazioni termiche e il tagliente di riporto/incollamento e l’usura a intaglio.

Per la sgrossatura è bene scegliere elevate velocità di taglio (vc = 150-250 m/min) e lavorare a secco così da ridurre i problemi di microfessurazione termica. Infine, per la finitura, consigliamo di utilizzare il fluido da taglio o il refrigerante nebulizzato/lubrificazione minimale, e al tempo stesso di evitare un avanzamento ridotto in maniera eccessiva, perchè ciò potrebbe provocare una maggiore usura dell’inserto.

Carbonitrurazione: cos’è e a cosa serve

Ti stai chiedendo nel dettaglio cos’è e come funziona la carbonitrurazione? Molto bene, sei nel posto giusto! In questo focus ti diciamo tutto. In primis partiamo dalla sua definizione: si tratta di un processo di carbocementazione austenitica simile alla cementazione. A differenza di quest’ultima però viene aggiunto l’azoto: esso aumenta la resistenza all’usura e la durezza superficiale del prodotto, dal momento che si crea uno strato superficiale indurito.

La carbonitrurazione Verona è quel trattamento termochimico che avviene nelle aziende del capoluogo scaligero: come dicevamo, carbonio e azoto si diffondono insieme sulla superficie del prodotto. Rispetto alla cementazione, il processo viene eseguito a temperature più basse (perciò i componenti sono meno soggetti alla deformazione). L’azoto in particolare riduce la velocità critica di tempra.

Argomenti correlati a questo sono sicuramente i trattamenti galvanici termici Verona e la tempra induzione Verona: sono entrambi infatti due processi che possono verificarsi all’interno della carbonitrurazione.

Carbonitrurazione: applicazione e materiali

La carbonitrurazione viene applicata per la produzione di componenti meccanici in massa, ma anche a quelli di piccola dimensioni che abbisognano di un’elevata resistenza all’usura. Il processo è applicavo in maniera sovente a ingranaggi e alberi, pistoni, rulli e cuscinetti, leve di sistemi ad azionamento idraulico, pneumatico e meccanico.

Moltissime tipologie di acciai possono essere oggetto di carbonitrurazione: ad esempio quelli al carbonio con ridotto contenuto di alluminio e ad elevata lavorabilità. I vantaggi di questo processo sono apprezzabili specialmente nei trattamenti in serie di piccole componenti: si ottiene così uno strato duro e resistente all’usura.