Come si lavorano le lamiere?

Zincatura meccanica

La lamiera è una lastra realizzata dalla laminazione di prodotti semilavorati che si ottengono dalla colata di metallo liquido, chiamate bramme.  Solitamente, è confezionata sotto forma di rotoli di diverso spessore e lunghezza per essere più facilmente trasportabili. In base all’utilizzo che si vuole fare, si possono trovare lastre di spessore, dimensione, qualità e tipologia diverse. Speciali macchinari e innovative metodologie di lavorazione consentono di piegare e sagomare le lamiere secondo le proprie specifiche necessità. La lastra metallica, che può essere realizzata in acciaio, alluminio, ottone o rame, subisce una deformazione per assumere specifiche forme a sezione aperta, contemporaneamente conferendo una maggiore rigidità alla struttura del semilavorato.

Aldilà delle differenze tra una lamiera e l’altra, ogni foglio viene lavorato accuratamente da professionisti del settore, utilizzando dei macchinari specifici. La variabilità nella risposta alla piegatura da parte delle lamiere è notevole, poiché i semilavorati possono differire tra loro a causa di differenze nelle colate, tolleranze dimensionali, taglio laser o taglio al plasma, rendendo unico ogni pezzo.

Lo stato di deformazione geometrica a cui viene sottoposta la lamiera varia in base al rapporto larghezza/spessore del semilavorato. Un rapporto basso genera una deformazione definita “uniassiale”, mentre un rapporto alto produce una deformazione “piana”.

Durante la piegatura a U, V o C, la lamiera viene sollecitata con un carico superiore al limite elastico. Pertanto, durante la lavorazione, è necessario considerare il fenomeno naturale del recupero/ritorno elastico (springback in inglese), che può portare a un angolo di piegatura diverso da quello previsto, richiedendo correzioni successive e comportando sprechi di tempo e denaro.

 

 

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