Anodizzazione: quanto è importante proteggere i metalli?

Anodizzazione

L’anodizzazione, detta anche ossidazione anodica, è un processo elettrochimico mirato a proteggere principalmente metalli e materiali come l’alluminio. Si tratta di un processo molto importante e impiegato sia in ambiti domestici che in ambiti industriali. 

Il processo di anodizzazione consiste nell’applicazione di uno strato protettivo millimetrico sul materiale lavorato, capace di proteggerlo e allo stesso tempo di non alterarne forma e struttura.

Come funziona l’anodizzazione dei metalli 

L’ossidazione anodica consiste nel creare un processo elettrochimico sul metallo, provocando una reazione tra il metallo stesso e l’ossigeno, generando così una formazione pellicolare di ossido di alluminio sul suo strato superficiale. 

L’anodizzazione può essere sia tono su tono che colorata a seconda delle richieste e delle esigenze. L’effetto che crea sul materiale lavorato è così piacevole che molte aziende lo richiedono specificatamente per migliorare l’aspetto estetico dei materiali lavorati. Ha una doppia valenza, dunque: protegge i materiali dall’usura del tempo e allo stesso tempo li rende piacevoli alla vista. 

Tutte le fasi dell’anodizzazione

Il processo di anodizzazione avviene in tre fasi: la prima fase è quella del pretrattamento chimico-meccanico, la seconda è quella dell’anodizzazione o ossidazione anodica vera e propria, la terza è quella della finitura. 

Durante il pretrattamento, il metallo lavorato subisce – a seconda delle specifiche esigenze – diversi processi di lavorazione, come ad esempio la sgrassatura, la satinatura o la lucidatura. Con l’anodizzazione vera e propria, il metallo viene sottoposto al processo elettrochimico, durante il quale si forma la pellicola protettiva di ossido di alluminio volta a proteggere il metallo. Infine, durante la finitura, il metallo subisce un processo di impermeabilizzazione e oliatura, con la rimozione di tutte le polveri di fissaggio residue. 

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