Quando si pensa all’industria 4.0 la mente corre alle meraviglie dell’automatizzazione e interconnessione dei principali processi produttivi. La storia della tecnologia viaggia in parallelo alla storia dell’automazione: il capitale ha via via sostituito la capacità dell’uomo di effettuare del lavoro grazie a mezzi che o ne aumentavano le capacità lavorative o lo rimpiazzavano con sistemi meccanici prima, elettromeccanici poi, meccatronici e informatici ancora oltre. D’altra parte, la forza lavoro che si liberava andava almeno parzialmente a ricoprire le nuove esigenze di personale più qualificato, ad esempio gli stessi progettisti degli automatismi che si andavano sviluppando.
La meccanica di precisione si pone al centro di questi interessanti sviluppi, poiché è pronta a sfruttare i forti miglioramenti legati alla digitalizzazione, ottimizzando così tempi e risorse economiche. Parliamo di un settore in costante evoluzione, sia per le piccole e medie imprese che per quelle leader del settore, che punta a mettere insieme velocità, precisione e connettività. In tempi recenti, in particolare negli ultimi anni, si sono introdotti una serie di automatismi, nuove tecnologie e macchinari a controllo numerico (CNC) che hanno stravolto le modalità di produzione. Sono proprio i macchinari a controllo numerico a risultare i più utilizzati nell’ambito della meccanica di precisione: a coordinarli nelle loro funzionalità e nei movimenti ci sono un computer e un software ad hoc. Ma nonostante il grande livello di autonomia, resta essenziale la supervisione umana. Il personale tecnico, adeguatamente formato, assicura l’alto grado di precisione nella realizzazione del prodotto.
Il messaggio è: il futuro dell’Umanità non “avviene” in maniera automatica, non è come un fenomeno meteorologico ineluttabile; piuttosto è determinato da ciò che riesce a decidere riguardo sé stessa e le sue conquiste intellettuali e tecnologiche. Oggi più che mai gli sviluppi tecnologici esponenziali rendono possibili in tempi sempre più brevi progressi sempre più importanti. Ma se questo è il contributo che il mondo tecnologico ed economico stanno dando all’Umanità, allora è necessario che società civile e politica facciano la loro parte, definendo una visione che lasci l’Uomo al centro dello sviluppo, non come uno slogan o un generico “auspicio di bel tempo”, ma come un programma di lavoro, una lucida visione, un’ispirazione per un futuro adeguato, adatto alle esigenze dell’individuo.